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Un inno alla vita e all'amore, alla meravigliosa Ghislaine così vicina ai gigli dei campi e agli uccelli del cielo di cui parla il Vangelo. Bobin ritorna con questo libro breve ma intenso, scritto per l'amica strappata al suo affetto. "La morte, come la vita, ha i suoi ritornelli, le sue stagioni e le sue crescite. Oggi siamo alle soglie della primavera. Domani lillà e ciliegi saranno in festa. Se mi volto a guardarti nella tua morte recente, Ghislaine, in questi giorni di ultimi geli e di prime fioriture bianche, ti vedo come una giovane donna che scoppia a ridere sotto gli acquazzoni. Mi manca il tuo riso. Nella mancanza ci si può lasciar andare. Ma si può anche trovare un sovrappiù di vita. L'autunno e l'inverno successivi alla tua morte li ho spesi a dissodare per te questo piccolo giardino d'inchiostro. Per entrarvi, due porte - un canto e una storia. Il canto è il mio. Della storia non sono che il narratore. La offro ai tuoi figli, i tuoi uccelli del paradiso, le tue tre vite eterne".